Codice ATECO 96.99: cosa sta succedendo davvero e cosa dice l’ISTAT
Nelle ultime settimane ha fatto discutere l’introduzione del codice ATECO 96.99 “Altre attività di servizi alla persona n.c.a.” nell’ambito della nuova classificazione ATECO 2025. A suscitare scalpore è stata la descrizione associata a questo codice, nella quale si leggono esplicitamente attività come “provision or arrangement of sexual services, organisation of prostitution events or operation of prostitution establishments”. Parole che hanno alimentato polemiche e fraintendimenti, inducendo molti a pensare che in Italia si stesse per legittimare la prostituzione.
A fare chiarezza è intervenuto direttamente l’ISTAT, che in una nota ufficiale ha spiegato il contesto e il significato di questo aggiornamento, richiamando l’origine europea della classificazione.
L’origine del codice e il ruolo dell’Europa
Il nuovo ATECO 2025, in vigore dal 1° gennaio, è il risultato dell’allineamento della classificazione italiana alla NACE Rev. 2.1, la nomenclatura statistica europea delle attività economiche. Nel passaggio dal vecchio codice 96.09 al nuovo 96.99, alcune attività già presenti in forma meno esplicita sono ora indicate con maggiore chiarezza. È un aggiornamento di natura statistica, non normativa.
Secondo Istat, la classificazione europea può includere, a fini puramente statistici, sia attività legali sia attività illegali, con l’obiettivo di rendere comparabili i dati tra i Paesi UE. Questo non significa in alcun modo che le attività non legali siano ammesse nel contesto nazionale.
Nessuna apertura alla prostituzione legale
L’ISTAT ha sottolineato con forza che l’implementazione del nuovo codice riguarderà solo le attività legali, svolte da operatori economici residenti in Italia. Il codice 96.99, nella versione nazionale, include per esempio sottocategorie come la 96.99.92, dove rientrano attività come agenzie matrimoniali e di speed dating. Le attività illegali, come la prostituzione o il traffico di droga, non vengono registrate tra le imprese attive, ma restano oggetto di stime indirette nell’ambito dei Conti Nazionali, come previsto dai regolamenti europei sui conti economici.
Una polemica gonfiata dalla disinformazione
Insomma, il caso del codice 96.99 nasce da una lettura decontestualizzata della versione europea della classificazione. Nessuna “legalizzazione” della prostituzione è prevista in Italia attraverso i codici ATECO. Si tratta semplicemente di un aggiornamento tecnico e statistico, finalizzato a garantire che le statistiche italiane siano compatibili con quelle degli altri Paesi europei.
ISTAT ha deciso di intervenire proprio per frenare le interpretazioni errate e riportare il dibattito su un piano concreto e documentato. E in effetti, è bene ricordare che la classificazione delle attività economiche non ha valore normativo: non modifica leggi, non introduce nuovi permessi e non legittima pratiche attualmente vietate.